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28 Novembre 2023 Rai - Coppa devis un servizio indecente

Le immagini trasmesse dopo la vittoria della Coppa Davis da parte degli Azzurri sono qualcosa di indecente e inaccettabile. Un’occasione persa per fornire una trasmissione degna del Servizio Pubblico, in chiaro e a disposizione di tutti.
In epoca di altissima definizione abbiamo assistito a riprese peggiori di quelle della Coppa Davis vinta in Cile nel 1976. Un risultato imbarazzante proprio per l’evidente contrasto tra le riprese degli incontri e quelle personalizzate Rai.
Una perdita di qualità, che getta discredito sull’immagine dell’Azienda, non sfuggita ai telespettatori che, in un primo momento, immaginavano un disservizio di ricezione, mentre invece si trattava proprio del segnale trasmesso dallo “zainetto” da Malaga, che pur cercando di fare meglio possibile, non poteva certo surrogare ai limiti propri di quella tecnologia, evidentemente inadeguata nella circostanza.
Si possono fare decine di “disposizioni organizzative” per riempire tutte le caselle dirigenziali, andazzo che in Rai vige da sempre, ma se non si è più in grado di operare le scelte idonee a garantire lo standard di qualità televisivo indispensabile per una manifestazione internazionale diffusa in tutto il mondo, abbiamo un problema, un enorme problema. Per non parlare della radiocronaca fatta dal giornalista in sparuta autonomia tecnica, che non è più una novità.
In questa occasione, ultima di una serie, è emersa l’incapacità organizzativa di chi ha assegnato e richiesto mezzi produttivi inadeguati alla straordinarietà dell’evento. La sostenibilità economica aziendale non si raggiunge con semplici tagli lineari ai costi di produzione, ma ponendosi nei confronti dei nuovi strumenti tecnologici, con quello spirito innovativo che permette di definire scelte idonee al contesto.
Anche da questo episodio emerge la debolezza dell’attuale sistema decisionale RAI, incastrato fra l’assenza totale di pianificazione di risorse e di budget, e i tentativi approssimativi di portare a termine i propri impegni, con i risultati che vediamo. Un rischio che queste OO.SS. denunciano da tempo, senza che gli attuali vertici aziendali abbiano sentito il bisogno di cominciare quel confronto che pure era stato preso come impegno fin dal loro insediamento. Una situazione, come dimostra il caso della Coppa Davis, non più accettabile.
Ci auguriamo che stavolta le cose non vadano come al solito. Chi ha sbagliato paghi, per la brutta figura fatta dall’Azienda di fronte a tutti gli italiani.
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL

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