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08 Luglio 2019
Doppiaggio - Un pò di ironia non guasta
Le adesioni ai protocolli sono tante e importanti.
Tra queste, però, ci sono adesioni condizionate o comunque subordinate ad una serie di riflessioni sul settore. In sintesi, alcune aziende sostengono che le OO.SS sanno perfettamente che le norme contenute nei protocolli sono inapplicabili, ma, con un approccio violento e ricattatorio, obbligano le società a sottoscriverle. E, in virtù di questo, le aziende che inviano tali adesioni “condizionate” deridono il percorso. Bene. Che ridano.
La prendiamo con ironia anche noi. Un po’ perché alcune affermazioni fanno proprio ridere (ci è stato detto: se avessi capito, non avrei aderito! Sic), un po’ per la sicumera nell’ammettere platealmente di essere fuori norma …., un po’ per la parola “ricatto”. Proponendo l’adesione ai protocolli, le OO. SS. sono accusate di essere dedite al ricatto.
Le stesse OO. SS. che hanno incontrato e ascoltato tanti professionisti obbligati a ridurre i costi per poter lavorare, in forme lontane dal CCNL e umilianti dal punto di vista professionale. Non solo attori ma, e soprattutto, assistenti e adattatori. Per non parlare dei fonici free-lance. “O vieni a questa cifra o ti scordi il lavoro”… Come si chiama questo? A noi sembra che la parola giusta sia “ricatto”. Perpetrato fino ad ora.
Il protocollo di buone prassi si concentra sulla forma del contratto individuale per gli attori. Ma forse va ricordato che lo stesso tipo di contratto va applicato a ciascuna figura professionale. Per cui, da ora in poi, cominceremo a controllare i contratti di tutti i professionisti coll’intento di recuperare quella dignità lavorativa finora così mortificata.
Riguardo alla difficoltà delle aziende a seguire il percorso indicato, abbiamo dato a tutte la nostra piena disponibilità a incontrarle e a trovare soluzioni, per un periodo che abbiamo definito di “rodaggio”. Ci teniamo, però, a sottolineare che un’azienda importante ci ha già dato dimostrazione che le pratiche per il collocamento anticipato si possono tranquillamente espletare (sabato scorso, ha inviato copia dell’avvenuto collocamento sia ai professionisti che alle OO. SS.) e che un’altra importante azienda ci ha già messo in contatto col proprio committente estero. Quindi, è evidente che il “percorso”, se c’è la volontà, si può fare.
Vogliamo aiutare il settore a recuperare professionalità e dignità, in maniera quanto più possibile inclusiva. E lo stiamo facendo con una determinazione che ci fa definire “ricattatori”.
Chiunque venga svegliato di soprassalto mentre dorme, si infastidisce e, a volte, reagisce male. Così anche questo settore, che stava scivolando dalla narcolessia al coma profondo, ha accusato, in alcuni casi, segni di fastidio dovuti alla svegliatina che gli stiamo dando.
Nessun dorma!!
N.B. Abbiamo saputo che oggi 8 luglio 2019, giorno di avvio dell’applicazione dei protocolli, le amministrazioni di molte società aderenti non sapevano nulla dei contenuti del protocollo buone prassi: nuovi contratti, collocamento, ecc. Avvisiamo che aderire e avere difficoltà ad adempiere è un conto. Disconoscerne i contenuti è inadempienza, e come tale andrà trattata.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL e FISTeL-CISL
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