Dettaglio Comunicato
Comunicati > Telecomunicazioni > Contact Center > Dettaglio
24 Ottobre 2025
Telecontact Center - Fuori dal gruppo tim
È stata appena notificata, alle organizzazioni sindacali, la procedura ex art.47 per la cessione di ramo di azienda di Telecontact, azienda del Gruppo Tim e da essa interamente controllata.
L’operazione era sta paventata più volte negli scorsi anni e, lo scorso giugno, aveva visto una importante accelerata. Infatti, le aziende Dna/Tcc/Gd avevano avviato le procedure ministeriali per l'accesso ai fondi pubblici destinati alle aggregazioni di imprese con oltre 1000 dipendenti, riscontrando la totale contrarietà delle Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil.
Il progetto societario presentato prevede il conferimento dell’intero ramo di azienda Telecontact, che interessa 1599 lavoratrici e lavoratori, e di un ramo di azienda di Gruppo Distribuzione, ad una società di nuova costituzione, interamente controllata da quest’ultima, denominata DNA. Un progetto che ambisce ad accedere ai sopra richiamati fondi, previsti per le aggregazioni di imprese, e che per ottenerli deve trovare la condivisione sindacale, espressa attraverso un accordo tra le parti.
Telecontact con sede a Caltanissetta, Catanzaro, Napoli, Roma, L’Aquila, Milano, Ivrea, Aosta occupa, ad oggi, complessivamente 1599 dipendenti, è una società per azioni, interamente controllata da Tim, che da circa 25 anni si occupa della gestione della clientela dell’ex monopolista di stato. Secondo quanto previsto dalla procedura avviata, le lavoratrici ed i lavoratori di Telecontact, usciti dal gruppo Tim, confluirebbero in una società che si occuperebbe di attività di call center in appalto per diverse committenze, tra cui la stessa Tim. Nella sostanza il Gruppo Tim cederebbe la sua azienda, facendola confluire in una nuova, assieme a personale proveniente da altre imprese e, a meno di ulteriori atti di autolesionismo aziendale, continuerebbe ad utilizzarne le competenze e le professionalità espresse dal personale ceduto affidandogli, da committente, le lavorazioni che già prima della cessione venivano svolte dalle lavoratrici e dai lavoratori ceduti. E questo nella migliore delle ipotesi, perché al di la della forma, nella sostanza non si conoscono le condizioni e le garanzie per le persone che confluirebbero in DNA.
Il settore delle Telecomunicazioni si è caratterizzato, nel tempo, per le cessioni all’esterno dei rami operanti sulle attività di customer, con gli esiti ed i risultati che ben conosciamo. Fastweb, Vodafone, Wind hanno, in più riprese, ceduto i rispettivi rami di customer care, per poi, puntualmente, ritrovarsi nelle aule di Tribunale ad affrontare pesanti sconfitte, con sentenze che hanno sonoramente punito le scellerate scelte aziendali. Le esternalizzazioni dei "rami" di customer care rappresentano un errore strategico, giudicate negativamente dalla storia, oltre che dai Tribunali.
È necessario che, rispetto alle scelte fatte ed alle soluzioni adottate fino ad oggi, si faccia chiarezza sulle reali prospettive del Gruppo Tim post cessione della rete, in termini di occupazione e sviluppo industriale. Quanto si sta ora delineando, richiama la necessità di un confronto con le istituzioni e con il Governo. Ancora di più in considerazione dell’ingresso di Poste Italiane S.p.a. quale nuovo azionista di riferimento.
Nel frattempo le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil provvederanno all’immediata apertura delle procedure di raffreddamento, finalizzate alla proclamazione dello sciopero, per contrastare, in ogni modo, la nefanda decisione di voler cedere un ulteriore pezzo di azienda.
Roma, 24 ottobre 2025
Le Segreterie Nazionali
SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL
Telecontact Center - Fuori dal gruppo tim Telecomunicazioni > Contact Center