La vertenza di Telecom Italia sta assumendo nelle ultime ore una preoccupante escalation di dichiarazioni e atteggiamenti che destabilizzano i lavoratori mistificando la reale situazione che vive l’Azienda.
L’accordo del 27 marzo 2013, molto sofferto dai lavoratori e dalle stesse OO.SS., ha raggiunto l’obiettivo di ridurre significativamente gli esuberi attraverso processi di internalizzazioni ed efficientare il conto economico a seguito della sciagurata riforma Fornero.
CGIL – CISL - UIL e UGL avevano sottoscritto dal 2003 in poi una serie di accordi di mobilità per favorire le uscite volontarie senza effetti traumatici con l’accompagnamento alla pensione.
In mancanza di questo strumento le OO.SS. sottoscrissero un accordo, appunto quello del 27 Marzo 2013, per contenere gli effetti della crisi da un lato e quello della riforma Fornero dall’altro, con l’obiettivo di scongiurare gli esuberi.
In questi ultimi due anni la crisi del settore ha fatto registrare una forte contrazione dei ricavi che per Telecom, tra il 2013 e il 2014, sono stati quantizzati in 2,2 mld di euro, e solo grazie all’accordo citato è stato possibile ridurre l’impatto negativo sui lavoratori.
La SLC – CGIL ha dichiarato di voler disdettare l’accordo assumendosene la responsabilità politica che nel merito non ha effetti giuridici e non annulla la validità dell’accordo in quanto le altre organizzazioni stipulanti hanno scelto il confronto con l’Azienda per trovare le giuste soluzioni che scongiurino la societarizzazione del Caring e traghettino Telecom verso acque tranquille.
In questo momento di forte cambiamento FISTEL CISL – UILCOM UIL e UGL Telecomunicazioni ritengono sbagliato avvitarsi sulla logica dello scontro finalizzato al conflitto, visti anche i recenti risultati, e ritengono che è giunto il momento di sfidare l’Azienda sulle prospettive future legate ai nuovi Business, allo sviluppo infrastrutturale, alle dinamiche occupazionali e professionali, alla produttività per aumentare i salari, il welfare aziendale e il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie.
FISTEL CISL –UILCOM UIL – UGL Telecomunicazioni come hanno dichiarato in sede Ministeriale si rendono disponibili a continuare il confronto con Telecom e avvalersi della mediazione del Governo per salvaguardare il principale operatore di Telecomunicazioni del Paese e soprattutto per garantire ai lavoratori il posto di lavoro.
E’ paradossale nell’attuale situazione rinnegare la verità e dichiarare che Telecom vive una stagione di successi e di benessere quando la crisi ha distrutto intere aziende e cancellato posti di lavoro.
Noi per queste motivazioni, avvalendoci della ragione e del pragmatismo de-ideologizzato non rinunciamo alla negoziazione e al confronto con l’obiettivo di trovare tutte le possibili soluzioni per:
1. Evitare la societarizzazione del Caring;
2. Evitare la chiusura delle sedi;
3. Il riconoscimento dei livelli professionali- passaggi PT/FT - riconversioni professionali;
4. Favorire la nuova occupazione;
5. Un grande patto di rilancio dell’Azienda e un significativo riconoscimento salariale della produttività.
Il 27 luglio in sede di incontro aziendale proseguiremo il confronto rispettando tutte le posizioni ma non delegando a nessuno la nostra rappresentanza, il futuro dei lavoratori e tantomeno la coerenza di un percorso che da sempre, passando dal 18 Dicembre è stato sempre improntato alla trasparenza e supportato da lucidità negoziale.
I vari tentativi prodotti per dare credito e valore all’unità sindacale stanno producendo danni irreparabili per i lavoratori, per l’azienda e per il Paese.
Quindi siamo pronti a scegliere il miglior percorso possibile anche a discapito dell’unitarietà, perché vogliamo proseguire quella via che nell’ultimo decennio ha visto la sottoscrizione di molteplici accordi che hanno permesso ai lavoratori di conservare il lavoro ed avere, fino ad oggi, una prospettiva per il futuro.
Roma, 24-07-2015
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