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20 Dicembre 2023 Fondazioni Lirico Sinfoniche - Relazione ipotesi di accordo rinnovo ccnl 2019 - 2021

Dopo circa un anno dall’apertura delle trattative per il rinnovo del contratto delle FLS, il 30 novembre è stata siglata, tra Anfols e Slc Fistel Uilcom, l’ipotesi che prevede una prima fase con recupero economico del triennio 2019/2020/2021, cui seguirà il passaggio di validazione da parte dei lavoratori del settore per permettere l’avvio dell’iter di approvazione, che deve passare prima al MEF e quindi della Corte dei conti che ne consentirà l’applicazione.
In caso di mancata approvazione delle lavoratrici e dei lavoratori non ci sarà una possibilità alternativa di ulteriore contrattazione per il triennio ‘19/’21.
Si ricorda che sino dall’apertura del confronto con Anfols, il sindacato ha richiesto con insistenza, come premessa pregiudiziale, le garanzie di copertura economica che ne permettesse le condizioni di fattibilità di approvazione del contratto. Si è inteso in tal modo di voler evitare il ripetersi di quanto accaduto nel tentativo dell’ultimo rinnovo, che non ha prodotto risultati dopo tre anni di continue trattative, in virtù della mancata approvazione degli organi vigilanti. Per lo stesso motivo, dato il precedente che ha mancato anche in questo aspetto, abbiamo evidenziato e condiviso con Anfols,
sulla necessità della presenza continua dei funzionari dell’Aran, ovvero della Funzione Pubblica, nel rispetto della normativa per questo settore, che ne prevede il ruolo di assistenza. Sono seguiti diversi incontri con la delegazione sindacale sia in sede Anfols, sempre assistita da Aran, che al ministero della Cultura, presente il sottosegretario Mazzi, il direttore generale Parente, oltre a diversi funzionari del MiC.
La crisi economica e di gestione del settore, i pesanti deficit, leggi specifiche che hanno condizionato drasticamente il blocco delle retribuzioni, che di fatto hanno subito anche le contrazioni dei piani di risanamento intervenuti con la cosiddetta Legge Bray, hanno determinato i 20 lunghi anni di assenza dall’ultimo rinnovo del 2003.
Il tentativo del contratto precedente non validato ha avuto un input di percorso che doveva “salvare” le allora 14 fondazioni con una situazione di grave deficit sia di bilanci che patrimoniale: non si prevedevano aumenti percentuali e neanche una tantum per la vacanza già trascorsa di circa 10 anni. Si aveva come unico intento possibile la messa in garanzia di una quota degli integrativi, che avrebbe avuto effetti dinamici solo sul tfr, mentre si andava ad inserire per la prima volta nel ccnl la flessibilità dell’orario attraverso un multi-periodo bimestrale.
A fronte della lunga e sofferta vacanza contrattuale, il sindacato ha portato avanti la necessità non più procrastinabile di rinnovo e sollecitato interventi economici adeguati. La disponibilità dichiarata dal ministero era distante dalle aspettative e identificava unicamente la possibilità economica su quanto dato in aumento percentuale ai dipendenti pubblici, nell’ultimo rinnovo ‘19/’21. Abbiamo cercato di recuperare anche il pregresso al 2018, ma in assenza di possibilità di copertura economica e della ferma posizione di ARAN, ne abbiamo rinviato la discussione.
Dopo lunga trattativa si è pertanto inteso di suddividere il rinnovo in due fasi. La prima a recupero di quel triennio trascorso e la seconda a seguire per il triennio ‘22/’24 con l’obiettivo fondamentale di poter entrare nelle dinamiche dei rinnovi del settore pubblico, ovvero della conquista della continuità dei rinnovi nella garanzia di copertura economica certa a cadenza triennale. Abbiamo anche richiesto una quota di una tantum congrua ed il trasferimento di quote dagli integrativi per aumentare al massimo possibile i benefici economici.
Le risposte sono state insoddisfacenti (hanno proposto inizialmente 1,5 % di una tantum, ovvero 2,25 ml di euro circa), e per sostenere le richieste durante la vertenza, la delegazione trattante ed il coordinamento unitario hanno inteso dichiarare lo stato di agitazione nel mese di maggio.
Dopo altri sei mesi di trattativa si era venuta a creare una situazione di stallo alle nostre richieste (abbiamo proposto 8% di una tantum, trasferimento con parametrazione dei 150 euro alla 3b e un aumento ulteriore anche con quote welfare e la garanzia di continuità collegata ai rinnovi del settore pubblico). Pertanto, il coordinamento unitario, nel mese di ottobre, per sostenere la vertenza, ha stabilito la dichiarazione di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori per tutte le prime rappresentazioni, che sarebbero seguite. Le giornate di sciopero sono state effettuate con partecipazione nelle diverse Fondazioni.
A fronte di ciò il riscontro identificato al tavolo, successivo agli scioperi, ha permesso una definizione più vantaggiosa dei miglioramenti economici che sono stati identificati in un accordo come ipotesi di rinnovo siglato dalle scriventi e Anfols. Questo ha permesso l’erogazione di otto milioni di euro, che rischiava di essere destinata diversamente nel 2023, da parte del ministero, di cui circa 1,8 ml (1,3 ml +500mila) sono ripartite rispettivamente per le fondazioni del Teatro alla Scala e per L’Accademia di S. Cecilia (per un totale di circa 1.200 dipendenti);
mentre 6,2 ml per le restanti 12 fondazioni (circa 3.800 dipendenti).
Questa prima fase del contratto prevede il recupero dell’inflazione del triennio ‘19/‘21, secondo quanto è stato applicato per i lavoratori del pubblico impiego, con la identificazione di aumenti unicamente della parte economica e senza alcuna scrittura in parte normativa. Nel perseguire il percorso di fattibilità della seconda fase del rinnovo del CCNL, si è prevista nella scrittura il proseguimento della trattativa per il triennio successivo 2022/2023/2024, nel quale, oltre il corrispondente economico, si dovrà affrontare anche la trattativa sulla parte normativa.
Nel dettaglio l’ipotesi siglata prevede un costo totale di circa 21 Ml € per il 2024, con i seguenti oneri:
-
l’aumento del 4% sul minimo tabellare (costo 6,2 Ml€) che avrà erogazione con effetto applicativo da gennaio 2024 e resterà a regime negli anni
(con gli effetti dinamici su contributi previdenziali, tfr, premio di produzione, indennità spettacoli all’aperto, retribuzione straordinaria, indennità turni)
-
Una tantum triennio ‘18/’21 (individuato come 8% costo circa 12 Ml€)
-
Trasferimento di una quota dai contratti aziendali parametrata corrispondente a 150 € per la 3b.
Resterà a regime negli anni e avrà effetto di aumento retributivo per applicazione su 13esima e 14esima,
(con effetti dinamici su contributi previdenziali, tfr, premio di produzione, indennità spettacoli all’aperto, retribuzione straordinaria, ind. Turni).
Costo stimato circa 2 Ml€.
-
Riconoscimento una tantum di 250 € per ciascun dipendente che sarà erogato come welfare.
(costo stimato circa 1 Ml€).
Tutte le somme verranno erogate dopo la validazione definitiva della Corte dei conti.
Nel dettaglio delle diverse categorie lavorative si illustrano le quote spettanti.
A= somma totali tabelle da erogare per il 2024
B= quote che resteranno a regime
C= * nuovi minimi tabellari (somma tra gli attuali + l’aumento 4% e con l’effetto del trasferimento di quota integrativo).
N. B. = * su queste cifre aumentate dei minimi tabellari si applicherà l’aumento percentuale per il futuro rinnovo ‘22/’24.
AREA ARTISTICA
1 liv (1’ violino)
A= € 4.776,36
B= € 1.896,76
C= € 2.679,68 (2.288,94+381,74)
1 liv. (1 violoncello, dir. music. palc.)
A= € 4.604,65
B= € 1.821,55
C= € 2.570,28 (2.205,08+365,20)
2 liv. (Maestro gr. A)
A= € 4.422,58
B= € 1.740,86
C= € 2.464,01 (2.115,84+347,17)
2 liv. (1cat.Orch./Maitre /Ters.extra)
A= € 4.280,34
B= € 1.686,78
C= € 2.374,05 (2.039,95+334,10)
3 liv. (M’ gr.B/cat.B orch/1A ters.)
A= € 3.965,39
B= € 1.552,49
C= € 2.193,63(1.882,80+310,83)
4 liv. (2’ cat. Orch)
A= € 3.709,20
B= € 1.439,04
C= € 2.043,33 (1.758,50+284,83)
5 liv. (1 B Tersicorei)
A= € 3.382,97
B= € 1.284,27
C= € 1.862,48 (1.609,14+253,34)
5 liv. (ingr.Orch/spec.Coro/2’Ters.)
A= € 3.292,07
B= € 1.253,97
C= € 1.798,68 (1.556,44+242,24)
6 liv
A= € 2.953,08
B= € 1.096,28
C= € 1.533,88 (1.382,94+206,26)
AREA TECNICO - AMMINISTRATIVA
F. A
A= € 4.273,70
B= € 1.689,06
C= € 2.374,48 ( 2.032,33+342,16 )
F. B
A= € 3.822,21
B= € 1.488,87
C= € 2.110,08 ( 1.813,94+296,14 )
1 liv.
A= € 3.485,45
B= € 1.339,35
C= € 1.912,12 ( 1.659,45+261,67 )
2 liv.
A= € 3.235,08
B= € 1.228,56
C= € 1.765,40 ( 1.529,09+236,31 )
3 liv. A
A= € 3.123,80
B= € 1.179,04
C= € 1.700,14 ( 1.475,35+224,84 )
3 liv. B
A= € 2.933,20
B= € 1.094,40
C= € 1.588,24 ( 1.382,92+205,32 )
4 liv.
A= € 2.695,01
B= € 988,91
C= € 1.448,69 ( 1.267,56+181,13 )
5 liv.
A= € 2.526,19
B= € 914,01
C= € 1.349,63 (1.185,74+163,89)
6 liv.
A= € 2.244,41
B= € 789,03
C= € 1.184,39 (1.049,25+135,14)
Questa relazione intende dare una informazione più dettagliata alle lavoratrici e ai lavoratori che saranno chiamati a votare questo rinnovo.
Per le Segreterie Nazionali
SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL
S. Di Marco M. Vianello F. Melis

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