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06 Novembre 2023 Tim - Richiesta incontro

Signor Presidente del Consiglio, Sigg. Ministri,
come ben sapete, ieri il CDA di TIM ha accettato l’offerta vincolante di KKR per l’acquisizione della quota di maggioranza della Rete. Il piano di scorporo della Rete dai Servizi, come abbiamo più volte sostenuto nelle sedi Istituzionali e, incontrando le delegazioni dei Gruppi Parlamentari di tutte le forze politiche, non è mai stato il nostro piano. Abbiamo sostenuto in questi anni che l’azienda verticalmente integrata avrebbe rappresentato il modello di “Campione Nazionale” più idoneo per partecipare da protagonisti al riassetto complessivo delle Telco in Europa. Siamo consapevoli che le nostre valutazioni non sono state ritenute valide dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni e neanche dalle forze politiche, tutti si sono espressi sulla “Rete Unica” e per la separazione dei Servizi. Condividendo le parole del Dott. Franco Bernabè che, sulla Stampa, fa una lucida analisi dell’attuale situazione di TIM, dalla instabilità azionaria all’OPA a debito di Colaninno che ha compromesso la situazione finanziaria, fino alle continue e improduttive scalate finalizzate ad acquisire Assets funzionali ad altri progetti, conveniamo inoltre, con il Dott. Bernabè, che si è arrivati al punto che era inevitabile cogliere la proposta di KKR, per conservare e sviluppare la Rete, ridurre l’indebitamento e puntare al mantenimento dei livelli occupazionali già drasticamente diminuiti.
Adesso, dopo la delibera del CDA di TIM è necessario aprire un tavolo di confronto con il Governo.
La delibera del CDA è solo l’inizio di un percorso che prevede processi autorizzativi e, peraltro caratterizzato dalle azioni di contrasto che Vivendì ha già annunciato di voler mettere in atto, nonostante le enormi responsabilità che ha avuto nella gestione dell’Azienda dal 2016 in poi, con continui cambi di AD e Piani Industriali prima approvati e poi abortiti. Come sindacato, dopo l’operazione finanziaria, abbiamo la necessità di comprendere dettagliatamente quale sarà il ruolo e la partecipazione del Governo nella gestione della NETCO, gli obiettivi di rilancio dell’infrastruttura per il superamento del digital divide, della digitalizzazione del Paese e le garanzie che si impegna a sottoscrivere per tutti i lavoratori di TIM, soprattutto per coloro che continueranno a lavorare negli Assets dei servizi Consumer, Enterprise e delle Aziende del Gruppo. E’ chiaro che la delibera del CDA di TIM ridisegna la politica e le strategie industriali del settore, richiama ad una verifica dell’attuale regolamentazione che la ”integrazione verticale” prevedeva per l’ex monopolista, auspichiamo coinvolga anche gli OTT, impegna tutti gli operatori a maggiori investimenti per l’accelerazione dei servizi a valore derivanti dallo sviluppo del 5G e dalla diffusione della banda ultra-larga anche nelle aree a fallimento di mercato. Riteniamo fondamentale l’utilizzo del Fondo Bilaterale del Settore per le politiche attive di riqualificazione e rioccupabilità dei lavoratori, e la gestione non traumatica delle eventuali eccedenze che dovessero emergere nel piano di riassetto. Per la gestione della fase transitorio il Governo dovrebbe rifinanziarie il contratto di espansione per conciliare efficientamento e sviluppo in questa fase di cambiamento.
La FISTel Cisl conferma la propria disponibilità a confrontarsi a tutto campo senza pregiudizi e in tempi brevi per gestire i processi che derivano dallo scorporo, le garanzie occupazionali, il mantenimento delle condizioni di lavoro e dei diritti acquisiti.
La presenza e le garanzie del Governo sono per noi fondamentali per accompagnare TIM e il settore delle Telco verso il futuro dove, l’IA e le tecnologie ad essa collegate potranno avere impatti notevoli anche sui diritti dei lavoratori e sull’occupazione.
In attesa di un cortese riscontro inviamo distinti saluti.
Roma, 6 Novembre 2023
Il Segretario Generale
Alessandro Faraoni

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