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04 Dicembre 2023 Tim - Riorganizzazione aziendale netco e serco

In data 23 novembre si è svolto il previsto incontro tra le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM UIL / Coordinamento nazionale Rsu e la Direzione Nazionale TIM in merito alla nuova riorganizzazione che prevede la creazione della Divisione NetCo e della SerCo.
Operazione che rappresenta senz’altro ed ufficialmente una svolta radicale, aprendo nuovi scenari sul futuro lavorativo di ognuno di noi, mettendo purtroppo il punto finale alla TIM “integrata” che tutti abbiamo conosciuto, in cui ci siamo identificati, che abbiamo sostenuto ogni giorno con il nostro lavoro e con le nostre professionalità. L’Azienda che abbiamo provato sindacalmente a difendere come “TIM verticalmente integrata” che potesse essere un campione nazionale di TLC e potesse, inoltre, competere nel riassetto Europeo delle Telco con una propria visione industriale per il nostro Paese.
La riunione è stata aperta dal Dott. Chiriotti Paolo, Responsabile nazionale RU di TIM che ha spiegato come in questo momento ci troviamo nell’ambito di un percorso avviato nel 2022 con il nuovo Piano Industriale allora approvato dalla dirigenza “con parere positivo di Vivendi” per ridare slancio a Tim, oggi stiamo per procedere organizzativamente alla costituzione del ramo d’azienda che verrà ceduto a KKR a seguito della decisione presa dal CdA il 5 novembre u.s.; creiamo quindi, come anticipato via mail nei giorni scorsi dal AD Dott. Labriola, la Divisione Netco che rappresenterà appunto il nucleo della nascente società e che illustreremo anche con l’ausilio di slides, in allegato.
Tim spiega che sostanzialmente la Netco sarà caratterizzata da quasi tutta la struttura oggi facente capo alla Dott.ssa Elisabetta Romano da cui però usciranno le seguenti aree: Mobile, Core & Platform Engineering & Competence Center, Commercial Logistics, Innovation, MVNO Management e Mobile wholesale, Radio Marittime, IT OSS che confluiranno nella SerCo portandosi appresso circa 1800 FTE.
Nella NetCo entreranno anche strutture dedicate di Staff per circa 850 FTE portando il totale complessivo della Divisione a circa 20.000 FTE.
Nella SerCo invece le FTE impiegate saranno circa 18.000.
Le nuove strutture organizzative avranno validità dal 24 novembre 2023 sino al closing dell’operazione di vendita della Netco (cessione di ramo d’azienda) prevista entro l’estate del 2024.
Dopo l’illustrazione del capo del personale, il Dott. Fraioli ha dato disponibilità ad approfondire il processo organizzativo anche attraverso incontri territoriali per discutere degli impatti della manovra e delle specificità delle singole aree.
Ha, inoltre, specificato che nei prossimi mesi si aprirà la procedura ex art. 47 di cessione di ramo dell’Azienda Netco e durante l’esperimento della procedura di Legge si discuterà anche degli aspetti contrattuali (si continua ad applicare il CCNL Tlc), Welfare (Cralt ed Assilt), Benefits, ecc.
Riguardo l’operazione complessiva illustrata da Tim, la FISTEL CISL Nazionale ha ricordato che a luglio 2022 le OO.SS furono convocate dall’AD di Tim che illustrò un progetto di separazione della Rete dai Servizi predisposto su indicazione dell’azionista di maggioranza Vivendi. “Sembra allo stato attuale paradossale che Vivendi si opponga al progetto di separazione della Rete dai servizi. Eventualmente l’azionista di maggioranza pensa ad una strada finanziaria più veloce per vendere a pezzi la TIM e rientrare agevolmente del capitale investito, del quale oggi perde un terzo del valore.”
Ci dispiace che allora “Vivendi” non raccolse le valutazioni negative del sindacato.
Nel corso dell’incontro, abbiamo ribadito che la FISTEL CISL, assieme alle altre organizzazioni sindacali confederali, ha sempre contrastato questo piano “distruttore” con tutte le proprie forze, provando anche a far leva sulla politica, incontrando nel tempo tutti i partiti politici, nessuno escluso, che però non si sono mai dimostrati solidali verso le sollecitazioni sindacali, anzi hanno sempre spinto a favore della separazione della rete dai servizi puntando alla Rete nazionale. Purtroppo questo che oggi ci è stato illustrato è l’unico piano esistente al di là delle varie speculazioni che in questi giorni stanno provando a disturbare l’azione di TIM e l’autonomia del CdA.
Dal punto di vista industriale crediamo che la strada intrapresa non sia la soluzione a tutti i problemi del Paese riguardo connettività, innovazione tecnologica e trasformazione digitale. Continuiamo a non essere d’accordo sul piano, ma contro la nostra volontà ne prendiamo atto e come sindacato abbiamo il dovere di trovare le soluzioni adeguate per salvaguardare tutti i lavoratori di TIM, provando a garantire lavoro, perimetri occupazionali e diritti.
Per quanto riguarda la NetCo ci auguriamo che la presenza diretta del governo (MEF) nel capitale sociale possa avere, anche per il possesso della Golden Power, un valore strategico per lo sviluppo tecnologico ed infrastrutturale per il Paese al fine di realizzare la piena connettività ed offrire a tutti i cittadini i servizi di digitalizzazione.
In questo contesto di riorganizzazione a preoccupare la Fistel Cisl è il destino della SerCo, in quanto ancora non è chiaro il profilo industriale ed la tenuta occupazionale.
Chiederemo quindi fortemente al governo di farsi garante verso tutti i lavoratori delle due aziende del mantenimento dei livelli occupazionali così, come dichiarò il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in assenza delle quali avrebbe bloccato il progetto.
Siamo arrivati al punto di non ritorno per cui riteniamo fondamentale che il Governo nelle prossime ore convochi le Segreterie Nazionali del sindacato di categoria per definire percorsi e strumenti al fine della tutela dell’occupazione, delle professionalità, dei diritti e del salario di tutti i lavoratori.
Roma, 4 dicembre 2023
LA FISTEL CISL NAZIONALE

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